Panorama - Dicembre 2021

Editore: Panorama
Data uscita: 21/12/2021

Un elegante book nero accompagna auto iconiche, raccontandone la storia attraverso documenti, certificazioni, nomi dei precedenti proprietari e foto dei restauri: è la carta d’identità delle vetture, il certificato che ne attesta l’autenticità e il valore.
Di numerose cure come questa, di dettaglio e sostanza, è fatta l’anima di Ruote da Sogno, un nome anch’esso diafono, che svela già tutto mentre promette tanto. Una collezione onirica per bellezza e memoria: un atelier dedicato alle auto classiche e alle cosiddette YoungTimer, i modelli che vanno dagli Anni Ottanta al nuovo millennio. In media, ne soggiornano circa 200, tutte restaurate e funzionanti, accolte in un’area di oltre otto mila metri quadri.
Siamo a Reggio Emilia, sede dell’avveniristica stazione ferroviaria dell’Alta Velocità disegnata dall’archistar Santiago Calatrava, nel distretto della Motor Valley emiliana: Ferrari, Lamborghini, Maserati, Dallara, Pagani, Ducati, sono solo alcune delle leggente motoristiche tricolori che hanno casa in questo territorio unico. Dove Stefano Aleotti, già co-fondatore di Cellular Line, leader europeo negli accessori per la telefonia mobile, ha deciso di dare una traiettoria inedita alla sua storia professionale: «Dopo la cessione di Cellular Line al Gruppo LVMH» spiega «ho capito che era giunto il momento di inseguire le mie passioni. Ruote da Sogno, oggi, incarna esattamente il mio format imprenditoriale, fatto di duro lavoro e di emozione. Prendersi cura di auto e moto che hanno scritto la storia,
rappresenta già di per sé un patrimonio culturale di altissimo valore». Già, perché accanto alle vetture, ci sono gli spazi dedicati alle moto d’epoca, segmento nel quale Ruote da Sogno è leader europeo. Qui si vive una sorta di esperienza mistica che ogni motociclista vorrebbe provare almeno una volta nella vita davanti all’oggetto del suo desiderio. E come per i bolidi con cofano e volante, ha poco senso declinare esempi ed elenchi: citare un modello, significa sminuire gli altri.

Solo dopo qualche insistenza, Aleotti accorda un’eccezione, uno strappo sentimentale alla regola: «Le racconto questa. Fin da ragazzo ho avuto un debole per la Lancia Stratos, un’auto che mi emoziona sempre e verso la quale nutro ammirazione e rispetto. Bene, capita che, ogni volta che arriva una Stratos nel nostro showroom, mi sorprendo a sperare che vada via il più tardi possibile, per potermela godere ogni mattina. Il primo amore non si scorda mai». Come non si dimentica una visita a questo luogo immerso nel tempo, «un teatro dei sogni, nel quale ogni giorno va in scena la meraviglia». Con il suo doveroso corollario du scenografie, effetti speciali, policromie: l’atelier ha una facciata color oro, internamente è vestito di total black, per trasmettere, attraverso la forza dei contrasti, un senso di lusso ed eleganza.