Venduta
1955 Lancia Aurelia B24 S spider
- Marca
- Lancia
- Modello
- Aurelia B24 S spider
- Cilindrata
- 2500
- Anno
- 1955
- Cambio
- manuale
- Showroom
- Reggio Emilia
- Codice
- LAN00024
Venduta
La Lancia Aurelia B24 S, considerata una delle più belle spider di tutti i tempi, incarna in pieno il classico stile dei ruggenti anni ‘50.
Prodotta in tre serie, l’Aurelia B24 fu commissionata all’atelier torinese del Centro Stile Pininfarina che realizzò un vero e proprio capolavoro, il “capolavoro di Pininfarina”, così lo definiscono gli appassionati.
Dopo la prima apparizione nel ‘54 fu subito denominata “America” in quanto il parabrezza curvo ricordava il classico stile proveniente dagli USA.
Purtroppo, la produzione dell’auto venne interrotta dopo appena 181 esemplari; la storica clientela “Lancista” si lamentava dello scarso equipaggiamento e rifiniture.
Oggi l’essenzialità delle linee e la rarità di ogni esemplare la rendono una delle Spider più affascinanti e ricercate di sempre.
Anche il leggendario Vittorio Gassman, alla guida della B24 S, sorride e si emoziona incitandola a correre, “vai cavallina!” gli gridava sfrecciando su strade semi deserte.
E ancora protagonista, assieme a Jean-Louis Trintignant, del film “Il Sorpasso”, una pietra miliare della cinematografia italiana.
Prodotta in tre serie, l’Aurelia B24 fu commissionata all’atelier torinese del Centro Stile Pininfarina che realizzò un vero e proprio capolavoro, il “capolavoro di Pininfarina”, così lo definiscono gli appassionati.
Dopo la prima apparizione nel ‘54 fu subito denominata “America” in quanto il parabrezza curvo ricordava il classico stile proveniente dagli USA.
Purtroppo, la produzione dell’auto venne interrotta dopo appena 181 esemplari; la storica clientela “Lancista” si lamentava dello scarso equipaggiamento e rifiniture.
Oggi l’essenzialità delle linee e la rarità di ogni esemplare la rendono una delle Spider più affascinanti e ricercate di sempre.
Anche il leggendario Vittorio Gassman, alla guida della B24 S, sorride e si emoziona incitandola a correre, “vai cavallina!” gli gridava sfrecciando su strade semi deserte.
E ancora protagonista, assieme a Jean-Louis Trintignant, del film “Il Sorpasso”, una pietra miliare della cinematografia italiana.